La locupletazione non è altro che l’arricchimento, spesso inteso come ingiustificato. In una convivenza possono verificarsi situazioni in cui una parte contribuisce – e per somme importanti – a realizzare l’immobile di proprietà dell’altra. Ma se l’unione finisce? E’ il caso esaminato da Cass. n. 4659/2019. La donna durante la convivenza aveva contribuito alla ristrutturazione dell’immobile dell’ex compagno e, terminata la relazione, chiedeva la restituzione di quanto sborsato. L’uomo, proprietario della casa, sosteneva che le somme ricevute avessero anche la finalità di provvedere alle necessità abitative del figlio e che, per tali motivi, non fossero restituibili, in quanto prestate in esecuzioni di doveri morali e sociali. La Cassazione ha ribadito il proprio indirizzo: si tratta di un arricchimento ingiustificato e non esiste ragione per cui l’uomo non debba restituire quanto ricevuto dalla propria convivente, che aveva contribuito con il proprio patrimonio ed il tempo libero alla realizzazione di quella che doveva essere la dimora comune in vista della convivenza.